IL GRANDIOSO ORGANO DELLA CHIESA DI URGNANO

Il restauro dell’organo di Urgnano, nel 2013, è stato un momento molto importante per la vita religiosa e culturale del paese. L’organo, dopo decenni di silenzio, torna finalmente a suonare e viene restituito nella sua pienezza all’uso liturgico e alla crescita culturale di tutta la diocesi.

E’ doveroso ricordare l’importanza che gli organi delle nostre chiese hanno avuto nella formazione culturale di personalità musicali di ieri e oggi e il compito che, per secoli, hanno assolto nell’accompagnare i momenti salienti della storia della comunità.

L’ingegno degli organari della provincia ci ha resi famosi ovunque, tanto che Bergamo è stata definita “la città degli organi”.

In particolare la famiglia Serassi ha dato un importante contributo mediando tradizione e innovazione; I Serassi, partendo da una formazione di stampo rinascimentale, ben presto se ne discostarono iniziando un processo di ampliamento delle possibilità sonore dello strumento, già nella prima metà del XVIII secolo.

Dopo la ricostruzione della chiesa parrocchiale e del presbiterio nelle forme attuali gli amministratori pensarono di dotarla di un nuovo organo; intorno al 1790 fu firmata una scrittura privata per la realizzazione di uno strumento che ben convivesse con la magnificenza del nuovo tempio, e la convenzione prevedeva inizialmente “un organo di sedici piedi, ben concertato, di voce dolce, armonioso e perfettamente finito”. L’organo non avrebbe dovuto avere pari e, anzi, doveva essere superiore a qualsiasi altro si trovasse in terra bergamasca.

Per quest’opera, che con varie modifiche in corso d’opera divenne il più grande organo costruito in Italia nel 700 (vedendo raddoppiata, in particolare, la lunghezza nel corso degli anni di realizzazione), fu chiamato proprio Giuseppe Serassi, che lo completò e mise in funzione nel 1798.

L’organo di Urgnano si trova sul lato destro per chi entra in Chiesa, racchiuso in una grande cassa con prospetto diviso in tre campi in stile neoclassico. Di fronte a questa, dal lato del Vangelo, si trova una cassa delle medesime proporzioni con funzione di ornamento e di simmetria architettonica.

Il prospetto dello strumento ha forti somiglianze con quello della chiesa di Sant’Alessandro della Croce in Borgo Pignolo, a Bergamo, costruito sempre da Giuseppe con Andrea Serassi qualche tempo prima, nel 1775.

Vero e proprio monumento dell’arte organaria italiana, e serassiana in particolare, l’organo della chiesa di Urgnano ha ritrovato la sua voce originaria e il suo posto nel quadro storico della produzione della più famosa bottega organaria bergamasca, a più di duecento anni dalla sua realizzazione.